TEXAS, U.S.A. - Voci dal Braccio della Morte

          Ultimo aggiornamento: 25/01/2009
   

FAMILIARI DELLE VITTIME PER LA RICONCILIAZIONE (MVFR)

Prospettive della pena di morte

(di: Ron Carlson, membro di MVFR)

Un estratto da "The Voice", primavera 1997 di Pat Bane, Direttore Esecutivo.

Il giugno scorso c’è stato il ventesimo anniversario della decisione della Corte Suprema USA di permettere agli stati di reintrodurre le esecuzione. Ho avuto un’attenzione crescente al modo di rendere sempre più asettiche le esecuzioni durante questo periodo. La tendenza ad uccidere un essere umano attraverso un’iniezione letale per dare un volto umano a un omicidio sancito dallo stato sembra accettabile. Comunque, nel 1996 gli americani si sono trovati faccia a faccia con la realtà, quando John Taylor è stato ucciso da un plotone d’esecuzione nello Utah e il Delaware ha impiccato Billy Bailey (e ha raggiunto lo stato di Washington, che ha ucciso due persone tramite impiccagione).

I miti che circondano la pena di morte sono stati rimpiazzati dai fatti, lasciando I sostenitori a dichiarare che le esecuzioni hanno un effetto benefico perchè – sostengono – portano sollievo ai familiari delle vittime. 13 stati permettono ai familiari delle vittime di essere testimoni delle esecuzioni. Cosa può venire di buono da questo? Le famiglie, con disperato bisogno di conforto, sono ulteriormente traumatizzate da questi rituali. Una società che non ha niente di meglio da offrire alle famiglie in lutto che un altro omicidio, dovrebbe esaminare se stessa.

Dead Man Walking, il film basato sul best-selling di Sorella Helen Prejean, ha portato gli spettatori all’interno di un braccio della morte. Ha familiarizzato il pubblico con l’angosciante similitudine tra l’omicidio e l’esecuzione, e illustrato chiaramente il dolore dei familiari delle vittime e dei familiari del condannato. Il film ha rimosso molto del mistero che circonda la pena di morte, e aperto un dibattito che ha offerto un’opportunità agli americani di esaminare onestamente questa pratica.

Dato che viaggiamo attraverso il paese, incontriamo molti che sono stati toccati dal sistema giudiziario – e che capiscono cosa è realmente la pena di morte. Inner-city madri protestano, reclamando che i loro ragazzi vengano salvati dalla morte nelle strade, e per l’ingiustizia dei tribunali e delle prigioni, sapendo che la pena di morte è riservata ai poveri, e ai membri delle minoranze. 

Membri della fondazione Cesar Chavez e di  United Farm Works che ci hanno ospitato in California ci hanno spiegato il modo in cui la polizia pubblica viene usata da coloro che detengono il potere contro coloro che non ne hanno. Loro sanno che le persone escluse e svalutate sono condannate a morte più facilmente delle altre che commettono i loro stessi crimini. Durante la funzione a Yom Kippur pochi mesi fa abbiamo ascoltato preghiere eloquenti basate sulla pietà e sulla compassione. Celebrare il ricordo degli orrori subiti dagli ebrei durante l’olocausto ci ha portati a una maggiore consapevolezza del pericolo di concedere ai governi il potere di vita e di morte sui cittadini.

Abbiamo raccolto una vasta mole di dati sulla pena di morte da quando è stata reintrodotta negli Stati Uniti, 20 anni fa. Negli americani sta crescendo la consapevolezza degli errori della pena di morte nel dispensare quello che credevano facesse. Ora è tempo di decidere in che tipo di società vogliamo vivere, esaminare i fatti, e determinare se la pena di morte sta giovando alla nostra nazione.

Quando riflettiamo sui fatti, possiamo smettere di dire “credo” o “non credo” nella pena di morte, dato che per supportarla o rifiutarla viene richiesto un giudizio di fiducia. L’EVIDENZA dimostra che non è un deterrente contro il crimine. E’ molto più costosa di ogni condanna alternativa, sottraendo fondi all’educazione, alla salute, alla prevenzione di abusi domestici, sui bambini e di stupefacenti, e altri programmi necessari. Il rischio di uccidere un innocente è sempre presente. Noi creiamo le leggi perché ci servano. Se non ci servono, bisogna cambiarle.

Gli obiettivi dell’MVFR per il 1997 sono incrementare il numero dei nostro soci, stabilire uno statuto, e sviluppare programmi regionali e statali. Abbiamo bisogno che ognuno di voi si unisca a  noi in questo sforzo. Dobbiamo far sentire la nostra voce in tutto il paese, lanciando il messaggio ai nostri legislatori che 20 anni di errori sono sufficienti!

Fonte: Associazione dei familiari delle vittime per la riconciliazione.

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